Miryam e Josep


Il romanzo della natività

I genitori di Gesù, Maria e Giuseppe. Chi non li conosce? Eppure, a conoscerli sul serio, sono davvero in pochi. Myriam e Yosep Il romanzo della Natività, racconta l’annunciazione, la natività, la fuga in Egitto e il ritorno al villaggio natale dal punto di vista dei protagonisti.

 

Il romanzo tratta con rispetto le convenzioni religiose, ma è svincolato da ogni fede. Miryam e Yosep sono due ebrei ligi alle Scritture. I due sono improbabili promessi sposi: lei è adolescente e sognatrice, lui è maturo e pratico. Le circostanze straordinarie che li obbligano a rivivere le esperienze dei loro antenati li proiettano nel mito. Consci che il figlio è destinato a cambiare la storia del mondo, Maria e Giuseppe cercano il proprio ruolo in una storia più grande di loro.

Introduzione


Sapere è contenuto nella versione definitiva, e allora tocca all’interpretazione tenere vivo il mito. Miryam e Yosep narra la vita dei genitori di Gesù nei pochi anni della concezione, natività e fuga in Egitto e ne amplifica la dimensione umana. I cultori dell’ortodossia religiosa saranno delusi dal romanzo, che fornisce una versione diversa degli eventi suggellati in dogma. Chiunque si cimenti a narrare nuovamente un mito deve attenersi al senso del racconto originale e rappresentare i personaggi principali secondo le intenzioni generali dei narratori precedenti. Il romanzo Miryam e Yosep è una delle molte ricostruzioni plausibili della scarna narrativa dei Vangeli. La dimensione morale dei protagonisti conferma ed espande quella abbozzata dagli antichi narratori. Miryam e Yosep vivono a Natzrath, un villaggio della remota provincia di Galileia abitato esclusivamente da ebrei, e tagliato fuori dalle principali vie di comunicazione e scambio di idee. Non
sorprende che rimangano ligi alla tradizione, mentre nella Yerushalayim ellenizzata il dibattito religioso è intenso. Il romanzo ci immerge nel tempo e nel contesto culturale di Miryam e Yosep. Ci mostra come hanno appreso a vivere, a cosa si dedicano, come si comportano e come ragionano. I loro nomi, così come i
nomi dei personaggi secondari e dei luoghi, sono gli originali in Aramaico, in Ebraico e, occasionalmente in Greco, cioè quelli che anche loro utilizzavano. È impossibile narrare la vicenda di Miryam e Yosep senza narrare le storie alle quali i due si rifanno per interpretare la realtà e informare il proprio comportamento. Sono i miti religiosi che costituiscono la storia del loro popolo raccolti nella Tanakh, la Bibbia Ebraica, conosciuta tra i cristiani come Antico Testamento (che contiene variazioni rispetto all’originale). Ma anche la Bibbia rielabora e ripropone avvenimenti già narrati, antichissimi, e allora i miti dei popoli semitici del Medioriente si fondono alla storia di Miryam e Yosep, attraverso la testimonianza di personaggi secondari. Sono anche importanti i miti di resurrezione che circolavano da millenni nel bacino orientale del Mediterraneo: se non fanno parte del retaggio di Miryam e Yosep, sono preliminari alla futura narrativa cristiana. Il contesto geografico, storico, religioso e culturale – accuratamente ricercato – fornisce uno sfondo realistico alla narrazione. L’intenzione dell’autore è di trasformare il lettore in un personaggio antico, contemporaneo dei protagonisti, invece di – come nei film di Hollywood – trasformare i protagonisti del racconto in uomini e donne dalla mentalità moderna.

L’autore


Paolo Ballardini

Ho avuto una vita felice e fortunata.

Le mie avversità sono comuni a molti: morte di papà e mamma, un divorzio tormentato, un periodo turbolento, cambi radicali, l’ostilità di un figlio. Finora, sono sopravvissuto a tutto. Ho avuto successo negli studi e una carriera nell’industria, sono stato profondamente innamorato, mi rendo utile a due figlie affettuose, ho la passione di scrivere e risorse per mantenere la mia famiglia.

Sono stato senior manager in una società multinazionale, dove ho avuto importanti responsabilità. In trent’anni ho lavorato e vissuto in Brasile, Gran Bretagna, Italia, Messico, Olanda, Spagna, e negli Stati Uniti. Per mio conto, per più di quarant’anni ho viaggiato nei cinque continenti, spesso in luoghi remoti. Ho vissuto esperienze straordinarie e provato emozioni profonde. Parlo bene quattro lingue e tento d’esprimermi in altre tre. Viaggiare ha moltiplicato l’intensità della mia vita.

Ho rinunciato alla carriera per radicarmi in un luogo e avere più tempo per viaggiare, scrivere e pubblicare. Ho ottenuto un Master in Creative Writing all’Università di Roehampton, Londra, e da allora la mia produzione di articoli, saggi, racconti e romanzi si è intensificata.

Ho scritto molto di viaggi; ho raccontato storie surreali; mi sono cimentato in saggi e articoli, e in una fiaba per bambini e adulti; ho scritto un romanzo storico ambientato negli anni del fascismo e della resistenza, uno di stampo ecologista e mistico, e quello a oggi più importante: Miryam e Yosep, il romanzo della Natività.

Ricerco accuratamente ciò su cui scrivo. Mi appassionano la storia, la storia delle religioni, l’epica e l’arte classica; la musica e l’opera, in particolare Beethoven, Wagner e Mahler; la filosofia – Cartesio, Montaigne e Nietzsche. Provo un grande interesse per la cultura ebraica. E per molto altro, che scrivere mi aiuta ad approfondire.

Recensioni


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Raffaele

Il romanzo mi è piaciuto molto. La narrazione è molto fluida,
l’ambientazione accurata e il tratteggio dei personaggi molto profondo. Si intuisce come l’autore abbia voluto che il lettore vivesse l’epoca e le persone come se fosse stato presente in quel momento storico. Grande lavoro di ricerca e immaginazione. Complimenti.

Matteo

Un romanzo accurato. La storia si prende molte licenze dai Vangeli, ma non li contraddice ed è quindi plausibile in ogni pagina. La lettura è scorrevole e piacevole. Mi ci sono immerso, e d’improvviso mi sono trovato alla fine.

Milli

Mi ha fatto capire come le antichissime storie della Bibbia abbiano formato il modo di pensare dei personaggi, sia quelli fittizi che quelli veri dei Vangeli. Tutte le citazioni ioni sembrano molto precise e formano uno scenario coerente nel quale i protagonisti si muovono con verosimiglianza.